Masolino (1424): Due Santi
Sant’Agostino – Empoli
(Traduzione di Andreina Mancini)
Questi due santi portacroce, dipinti su un arco che si apre verso una cappella della Croce, mi sembrano i migliori di un gruppo sopravvissuto di otto santi e interamente opera di Masolino stesso, senza l’aiuto di assistenti (foto 1-2).


L’interesse manifestato da Starnina e da Lorenzo Monaco per l’effetto della luce sugli oggetti (foto 3 – 4) ha portato Masolino, il più giovane dei tre, a immaginare figure che splendono di una luminosità diffusa.


Questa distribuzione relativamente uniforme della luce si accorda con il loro movimento aggraziato e l’aria dolce e meditativa. Anche i colori caldi e le texture morbide sono in accordo.
L’atmosfera romantica delle figure è stata casualmente accentuata dall’abrasione della superficie, che suggerisce l’effetto del tempo. Sotto alcuni aspetti, tuttavia, il santo barbuto è diverso. In origine, senza dubbio, il volto mostrava contrasti di luci e ombre ancora più marcati, una espressione più contratta e uno sguardo più acuto.
Questi sono segni evidenti dell’attenzione di Masolino per le sorprendenti innovazioni del giovane pittore Masaccio.
Col tempo, tutti i pittori a Firenze e più tardi in Europa ne tennero conto, ma erano così lontane dalla vena artistica di Masolino che la sua decisione in questo momento di collaborare con il giovane artista rivoluzionario è degna di nota.