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LA PIETÀ DELLA CATTEDRALE DI FIRENZE

 

Foto di Oscar Savio, la testa della Maddalena

 

Secondo Vasari il gruppo fu concepito da Michelangelo per la propria tomba, che l’Artista avrebbe voluto in Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. (Michelangelo fu invece — contro la sua volontà — sepolto a Firenze in Santa Croce, dopo solenni onoranze funebri tributategli in San Lorenzo). L’opera iniziata attorno al 1550 fu abbandonata nel 1555 (von Einem) dall’Artista che la danneggiò gravemente con una martellata. Il gruppo fu poi parzialmente rielaborato e ritoccato da Tiberio Calcagni, che finì la figura della Madonna lasciata incompiuta da Michelangelo (de Tolnay).

Il tema iconografico di questo gruppo è più propriamente quello della Deposizione dalla Croce (de Tolnay) piuttosto che della Pietà tradizionale. Nella composizione del gruppo si integrano i temi della Pietà, della Deposizione e forse della Trinità (de Tolnay): si noti infatti che mentre nelle Pietà tradizionali le figure sono due e di esse quella predominante è la figura della Madre, in questo gruppo al centro della composizione domina la figura del Cristo morto. Per lo schema compositivo, de Tolnay si richiama al rilievo della Pietà eseguita da Michelangelo attorno al 1538 per Vittoria Colonna andata successivamente perduta, ma della quale esiste una copia alla Biblioteca Vaticana e un disegno preparatorio al Gardner Museum di Boston. La composizione piramidale risale ad una lunga tradizione iconografica, accuratamente ricostruita dal de Tolnay, nella quale figurano il Compianto di Cristo di Giovanni da Milano, la Trinità del Maestro di Flèmalle, la Trinità del Maestro Nordico del XV secolo, il Seppellimento di Cristo attribuito a Filippo Lippi (o Botticelli) e la xilografia della Trinità del Dürer.

 

Foto di Oscar Savio, la Pietà della Cattedrale di Firenze

 

L’opera fu portata da Roma a Firenze dal Duca Cosimo III de’ Medici prima del 1674 e collocata nella cripta della chiesa di S. Lorenzo. Nel 1701 fu trasportata e situata dietro l’altare maggiore nella Cattedrale di S. Maria del Fiore, donde venne rimossa nel 1933 e sistemata nella collocazione attuale (cappella della tribuna nord).

 


Ndr.: Il testo del documento che accompagnava 4 magnifiche stampe delle foto di Oscar Savio, edito dalla Fiuggi nel 1964, in occasione dell’anniversario della morte di Michelangelo, si riferisce al collocamento della Pietà sull’altare dedicato a S. Andrea, nel transetto sinistro del Duomo di Firenze. Attualmente la Pietà si trova nel Museo dell’Opera, nella sala dedicata a Michelangelo, progettata dall’architetto Natalini.


 

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